venerdì 29 marzo 2013

Agrigento, lavoratori sul piede di guerra: a rischio i contratti “part-time”

Agrigento, lavoratori sul piede di guerra: a rischio i contratti “part-time”

Nuovi tentativi verso una stabilizzazione che non arriva.   Questa mattina i  dipendenti con contratto a tempo determinato del Comune di Agrigento hanno organizzato un’assemblea sindacale nell’aula consiliare del Palazzo San Domenico. Un presidio che suona come un ultimatum. I lavoratori, oltre duecento, attendono una convocazione da mesi e sono in attesa di conoscere il futuro sui loro contratti in scadenza ad aprile. Molti di loro aspettano una stabilizzazione che non è mai arrivata. Lavorano per l’Ente con contratti che si rinnovano ogni cinque anni da almeno due decenni.  I contratti, quasi tutti part-time  e in scadenza, preoccupano fortemente i lavoratori che chiedono risposte immediate. L’otto aprile a Palermo è prevista una manifestazione regionale per discutere della legge sulla stabilizzazione organica per i precari storici in applicazione delle direttive europee che prevedono la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato. Per esprimere dissenso alla comparazione storica dei precari alla norma nazionale con conseguente proroga dei contratti al 31 luglio 2013.
Fonte: AgrigentoOggi.it

GDS - Presidente Crocetta: Basta proteste precari


domenica 24 marzo 2013

Sentenza Tribunale di Grosseto - Sentenza a favore di precari con contratti a termine


Ata, il Tar Sicilia annulla la riduzione del personale

Lo rende noto il legale dei ricorrenti, l'avvocato Nadia Spallitta: "I tagli che hanno colpito centinaia di lavoratori sono stati calcolati con procedure irregolari"

PALERMO. La seconda sezione del Tar di Palermo ha accolto il ricorso, presentato da un centinaio di precari della scuola, personale Ata, annullando il ridimensionamento degli organici di diritto, disposti dal Miur per gli anni 2010-2012. Lo rende noto il legale dei ricorrenti, l'avvocato Nadia Spallitta. Le sentenze, (648 e 649) sono state emesse lo scorso giovedì dalla II sezione del Tar di Palermo.

"Si tratta di sentenze importanti - aggiunge - che riconoscono un principio fondamentale: non si possono ridimensionare i posti previsti nelle graduatorie permanenti in relazione a quei soggetti, che avendo lavorato per almeno 36 mesi con contratti precari presso la scuola hanno maturato il diritto all'immissione in ruolo. Inoltre, i tagli che hanno colpito centinaia di lavoratori sono stati calcolati con procedure irregolari. In particolare, non sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata Stato-Regioni, indispensabili per verificare effettive le esigenze della scuola in modo da
garantire agli istituti adeguata funzionalità".

"E' stato altresì, accolto il motivo del ricorso - prosegue - che contestava le percentuali di riduzioni, applicate in Sicilia e a Palermo. Infine, la sentenza premia competenza e titoli, stabilendo in primo luogo il principio che i tagli non possono incidere su posti da assegnare ai vincitori di concorso, e inoltre che le riduzioni non possono danneggiare gli aventi diritto all'assunzione o coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti, a favore di soggetti esterni alla scuola: il riferimento riguarda gli accantonamenti che in Sicilia sono stati operati a favore degli ex Lsu".

In altri termini dovranno essere rifatti e ampliati gli organici della scuola per gli anni 2010-2012 e riconosciute le posizioni giuridiche di tanti precari.
fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/scuola/dettaglio/articolo/gdsid/249513/

La Giunta provinciale di Agrigento presenta Atto di indirizzo per stabilizzare i precari

Agrigento Oggi

La Giunta provinciale di Agrigento presenta Atto di indirizzo per stabilizzare i precari

La Giunta provinciale, presieduta dal presidente  della Provincia, Eugenio D’Orsi, nella seduta di oggi, venerdì 22 marzo, tra i vari provvedimenti licenziati figura l’atto di indirizzo invio ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari.
Si tratta di un importante atto di volontà politica dell’Ente Provincia in base ad una norma regionale che consentirebbe all’ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari che da decenni  lavorano nei vari settori dell’amministrazione.
Infatti l’assessore Marchetta dopo una ricognizione del bilancio e una suo proiezione per i prossimi anni il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017.
“E’ precisa volontà di questa Amministrazione  – sostengono il presidente D’Orsi e l’assessore Marchetta -  dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell’Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell’arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell’Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno al sotto del 50 per cento”.
Fonte:http://www.agrigentooggi.it/la-giunta-provinciale-di-agrigento-presenta-atto-di-indirizzo-per-stabilizzare-i-precari/

sabato 23 marzo 2013

Assemblea Mazara 22 03 2013 - Dott. Gaetano Aiello - Procedure legali stabilizzazioni precari P.A.

Legge di stabilità 2013: le norme ''salva precari'', un commento a prima lettura

del fondo di finanziamento ordinario delle università. Il che significa che le predette
amministrazioni potranno prorogare senza limiti i contratti gravanti su finanziamenti esterni che
rispondano ai requisiti richiesti dalla legge di stabilità, mentre per gli altri contratti a termine
gravanti su fondi ordinari – gran parte dei quali attivati per far fronte ad esigenze connesse ad
attività essenziali dell’amministrazione – la proroga potrà essere attivata solo entro il predetto
vincolo finanziario di spesa.
È importante evidenziare l’incipit della nuova disposizione, laddove si precisa che la proroga dei
contratti è consentita “nelle more dell’attuazione dell’articolo 1, comma 8, della legge 28 giugno
2012, n. 92”.
Il richiamo è alla c.d. Riforma Fornero (l. n. 92/2012) che, tra le altre novità in tema di mercato del
lavoro, ha modificato la disciplina generale del contratto di lavoro a tempo determinato. Si tratta di
norme applicabili anche al pubblico impiego. L’art. 1, comma 7, della legge n. 92/2012, infatti,
precisa che le disposizioni della riforma, per quanto da esse non espressamente previsto,
“costituiscono principi e criteri per la regolazione dei rapporti dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni”. Il successivo comma 8 dispone che “al fine dell’applicazione del comma 7, il
Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sentite le organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, individua e
definisce, anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione
della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche”.
Da questa angolazione prospettica, la norma “salva precari” sembra assumere il carattere di
disposizione transitoria e urgente, che prelude ad un ulteriore e più organico intervento ministeriale
in materia.
Procedure di reclutamento con riserva di posti e valutazione dell’esperienza professionale. Il
successivo comma 401 dell’art. 1 della legge di stabilità 2013 prevede la possibilità per le pubbliche
amministrazioni, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno, e dei vincoli finanziari
vigenti in materia di contenimento della spesa del personale, di “avviare procedure di reclutamento
mediante concorso pubblico:
a) con riserva di posti, nel limite del 40 per cento di quelli banditi, a favore dei titolari di rapporto
di lavoro subordinato a tempo determinato che, alla data di pubblicazione dei bandi, hanno
maturato almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell’amministrazione che emana il bando;
b) per titoli ed esami, finalizzati a valorizzare, con apposito punteggio, l’esperienza professionale
maturata dal personale di cui alla lettera a) e di coloro che, alla data di emanazione del bando,
hanno maturato almeno tre anni di contratto di collaborazione coordinata e continuativa
nell’amministrazione che emana il bando”.
L’obiettivo del legislatore sembra essere quello di agevolare “l’assorbimento” del precariato,
salvaguardando il principio costituzionale del concorso pubblico.
La disposizione non rappresenta certo una novità. Già l’art. 17, commi 10 e 11, del d.l. n. 78/2009,
convertito in legge con modifiche dalla L. 102/2009, aveva introdotto la possibilità di bandire
procedure concorsuali simili, atte a favore i soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina
per la stabilizzazione (Finanziarie 2007 e 2008). E anche in quel caso il legislatore aveva posto una
netta distinzione tra personale assunto con contratto a tempo determinato (unico a poter beneficiare
della riserva di posti) e personale assunto con contratti di co.co.co. (per i quali è possibile solo la
valorizzazione, in termini di punteggio, dell’esperienza professionale).La vera novità è rappresentata dal fatto che il legislatore interviene a novellare il T.U. Pubblico
Impiego. La disposizione in commento, infatti, forma un nuovo comma 3-bis inserito nell’art. 35
del d.lgs. n. 165/2001. Ne consegue che, mentre in passato le procedure concorsuali con
meccanismi di valorizzazione dell’esperienza professionale avevano carattere speciale e ambito di
applicazione limitato nel tempo, adesso, invece, le stesse entrano a far parte delle procedure
ordinarie di reclutamento per l’assunzione di personale nelle pubbliche amministrazioni.
Viene inserito altresì un ulteriore nuovo comma 3-ter all’art. 35 del T.U. Pubblico Impiego, ai sensi
del quale “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto
1988, n. 400, entro il 31 gennaio 2013, sono dettati modalità e criteri applicativi del comma 3-bis e
la disciplina della riserva dei posti di cui alla lettera a) del medesimo comma in rapporto ad altre
categorie riservatarie. Le disposizioni normative del comma 3-bis costituiscono principi generali a
cui devono conformarsi tutte le amministrazioni pubbliche”.
L’intervento legislativo si pone in linea con quanto definito nel Protocollo sul lavoro pubblico
definito il 3 maggio 2012 tra il Ministro della pubblica amministrazione e l’innovazione, le Regioni,
le Province e i Comuni e le Organizzazioni sindacali, che prevede, tra l’altro, l’introduzione di
“percorsi di accesso mediante un reclutamento ispirato alla “tenure-track””, nonché meccanismi
per “valorizzare nei concorsi pubblici l’esperienza professionale acquisita con rapporto di lavoro
flessibile, tenendo conto delle diverse fattispecie e della durata dei rapporti”.
(Altalex, 11 gennaio 2013. Articolo di Giuseppe Donato Nuzzo)

giovedì 21 marzo 2013

GDS - Caltanissetta La guerra tra precari. Comune, si combatte a colpi di carta bollata

Si è scatenato in pratica un vero e proprio braccio di ferro tra i dipendenti con ricorsi al Tribunale amministrativo regionale

21/03/2013 - di SALVATORE MINGOIA CALTANISSETTA. La vicenda del concorso interno a quaranta posti riservato in via esclusiva ai precari, bandito dal comune si combatte adesso a colpi di carta bollata, scatena in pratica un vero e proprio braccio di ferro, se non una guerra, tra dipendenti comunali. Dopo la pubblicazione del bando che blinda i precari del comune, in maggioranza vigili urbani, sono partiti i ricorsi al Tar al termine di una assemblea a cui hanno preso parte numerosi dipendenti comunali che hanno anche recimolato i quattrini per incaricare un legale che dovrà presentare ricorso per chiedere l’annullamento del bando. Adesso arriva però anche la risposta di un nutrito gruppo di precari, quasi tutti vigili urbani, che hanno presentato un contro ricorso al ricorso. La prima udienza di questo contro ricorso, affidato ad una studio legale cittadino, si discuterà il prossimo mese di aprile. La selezione, come è noto, prevede l’assunzione di cinque lavoratori con la qualifica di istruttore amministrativo categoria D, diciassette posti di agente di polizia municipale categoria C, ventuno posti di istruttore amministrativo categoria C e un posto di vigilatrice d’infanzia categoria C. Contro questo bando hanno anche presentato ricorso alcuni aspiranti esterni di altri comuni dell’isola. A questo ricorso si sono accodati un nutrito gruppo di dipendenti comunali, ex precari di categoria B, che vedono preclusa la opportunità di una progressione di carriera per cui collettivamente hanno presentato ricorso al Tar. Contestano la legittimità del bando nella parte che riguarda la riserva dei posti per gli esterni non prevista, la valutazione dei titoli per i servizi prestati ritenuta eccessiva ed i requisiti per la partecipazione alla selezione. Il concorso così come concepito di fatto non lascia margine di speranza per concorrenti interni o esterni che non siano precari. Adesso, come detto, arriva il contro ricorso da parte dei precari che sostengono la validità nel bando in linea, dicono, con gli indirizzi dettati dalla regione che mirano alla stabilizzazione di tutti i precari presenti negli enti locali dell’Isola per cui anche l’amministrazione comunale, in questo senso, ha emanato, qualche mese addietro una apposita direttiva ed approvato una relativa delibera.
fonte: http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/caltanissetta/dettaglio/articolo/gdsid/248930/

mercoledì 20 marzo 2013

Comunicato 20 marzo 2013 - Dott. Gaetano Aiello - Calogero Anatra

   Venerdì 22 marzo alle 15:30 il dott. Gaetano Aiello sarà a
Mazara del Vallo
in via Padre Giacomo Cusmano, 
ex cinema Cusmano, presso Chiesa Mad. del Paradiso
(fai clic sulla via per andare in google maps) 
per discutere del presente (stabilizzazioni), e del futuro in virtù della legge 04/2013.
Vedi anche precedenti comunicati e video-assemblee sullo stesso argomento alle seguenti notizie:

Partanna
http://www.bastaprecaricomunemazara.blogspot.it/2013/03/assemblea-partanna-16-03-2013-dott.html
Alcamo
http://www.bastaprecaricomunemazara.blogspot.it/2013/03/comunicato-6-marzo-2013.html

   Per informazioni potete chiamare il seguente numero di cellulare 3293565198.
Calogero Anatra

Comune di Mazara CGIL - CISL - UIL - Video Assemblea 19 marzo


lunedì 18 marzo 2013

Presadiretta puntata 17 marzo 2013: la Controriforma Fornero

Bilancio della condizione occupazionale in Italia nove mesi dopo la riforma Fornero: viaggio nel mondo dei disoccupati, degli esodati e dei contratti atipici

La puntata di Presadiretta andata in onda ieri, domenica 17 marzo 2013, apre una finestra sulla situazione occupazionale del nostro Paese. Nove mesi fa la riforma del ministro del Lavoro Elsa Fornero, voluta dal governo Monti, è diventata operativa: quali sono stati gli effetti più evidenti? I sacrifici che la Fornero aveva chiesto tra le lacrime agli italiani hanno portato al raggiungimento degli obiettivi prefissati?


Riforma Fornero: gli obiettivi iniziali

La riforma del Lavoro voluta dal ministro Fornero doveva servire, sulla carta, a rendere più flessibile il mercato rendendo più dinamici i flussi in entrata (quindi facilitando le assunzioni) e stabilizzando le posizioni lavorative a discapito dei contratti precari.

Riforma Fornero conseguenze: il bilancio nove mesi dopo

I numeri attuali però smentiscono gli intenti dichiarati. I contratti precari sono addirittura aumentati: i lavoratori atipici sono circa tre milioni. La disoccupazione giovanile sfiora il 40% (nel 2012 si fermava al 29%). Di fatto quelli che erano precari da stabilizzare, oggi sono disoccupati in cerca di lavoro.

Abolizione articolo 18: boom di licenziamenti

L’abolizione dell’art. 18 non  ha significato nuove assunzioni: la disoccupazione generale al contrario è aumentato di un punto percentuale (11,7 per cento contro il 10,7 del 2012). La conseguenza più evidente di questa abrogazione è stata invece la legittimazione di licenziamenti prima impensabili. Non solo: i numerosi conteziosi giudiziari in merito alla questione dell’articolo 18 hanno contribuito a rallentare ulteriormente i tempi della giustizia in Italia. Molti i licenziamenti tra gli ultra cinquantenni (che costano di più alle aziende e per i quali non è più previsto il reintegro).

I casi emblematici: Alitalia e Almaviva

La puntata di ieri ha analizzato anche le difficoltà nell’aprire e gestire un’impresa. La tassazione impedisce agli imprenditori di aumentare la quota dei contratti a tempo indeterminato. Presadiretta si sofferma sui retroscena della vertenza di ALITALIA (che mette a rischio la stabilità della compagnia di bandiera) e del  caso di ALMAVIVA CONTACT, la  grande azienda di call center  che sono ha licenziato per “improduttività’” circa 600 lavoratori salvo poi aprire un nuovo call center a Catanzaro, assumendo personale (circa 200 risorse) con un salario più basso.
Riforma Fornero a Presadiretta 

Crisi economica Italia: le prospettive future

Purtroppo la situazione non sembra destinata a migliorare nell’immediato futuro. La Banca d’Italia ha calcolato che nei prossimi mesi si verificherà un’ulteriore flessione della domanda
Sullo stesso tema, un’indagine del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, ha messo in luce le difficoltà dei datori di lavoro nel ricorso ai nuovi contratti. Solo nel primo trimestre del 2013 le imprese dell’industria e dei servizi hanno messo in conto la rinuncia a 80.200 posizioni.

Link: http://www.investireoggi.it/attualita/presadiretta-puntata-ieri-17-marzo-2013-la-controriforma-fornero/#ixzz2NvgQy2wN








Sono ormai nove mesi che la riforma del lavoro voluta dal Governo Monti e dal ministro Elsa Fornero è operativa. Nata per rendere più flessibile e moderno il mercato del lavoro, con l’espressa intenzione di diminuire la giungla dei contratti precari e facilitare l’assunzione e la stabilizzazione a tempo indeterminato , aumentando così il tasso di occupazione del Paese, non sembra aver dato i frutti sperati. I contratti precari, infatti, non sono diminuiti ma sono aumentati , sfondando il tetto di tre milioni di lavoratori atipici. La disoccupazione giovanile è alle stelle, quasi il 40 per cento dei giovani non ha lavoro, l’anno scorso erano il 29 per cento i giovani in cerca di lavoro, quindi siamo di fronte ad una brusca e drammatica impennata. Non solo, l’abolizione dell’art. 18 non ha favorito, come pure si era detto da parte del Governo, nuove assunzioni visto che la disoccupazione totale in Italia è all’11,7 per cento rispetto al 10,7 del 2012. Tutti gli obiettivi della Riforma Fornero sono saltati, anzi per molti aspetti la Riforma è peggiorativa per gli obiettivi che si è posta e rende più difficile sia il raggiungimento di una maggiore legalità nei contratti di lavoro, che l’assunzione da parte delle imprese, una vera CONTRORIFORMA. PRESADIRETTA con CONTRORIFORMA vi porterà in mezzo ai precari, laureati e iscritti agli albi dei professionisti, avvocati, ingegneri, architetti, medici, sfruttati, senza contratto , con finte partite iva e pagati quattro soldi. E poi entreremo nel mondo del lavoro dalla porta degli imprenditori che ci racconteranno quali sono le vere ragioni che impediscono loro di aumentare la quota dei contratti a tempo indeterminato. Al centro del racconto ci sarà anche l’importante vertenza dell’ ALITALIA dove a rischio c’è l’intera compagnia di bandiera e l’incredibile caso dei 600 lavoratori di ALMAVIVA CONTACT, una grande azienda di callcenter che sono stati licenziati per “improduttività’” mentre la stessa a azienda apriva un nuovo call center a Catanzaro, assumendo ad un salario più basso altre duecento persone. CONTRORIFORMA è un racconto di Marina Del Vecchio, Vincenzo Guerrizio, Alessandro Macina, Raffaella Pusceddu e Elena Stramentinoli.



ARS - Seduta n. 14 del 14 03 2013

Seduta n. 14                                                                                                   del 14.03.13                                                                                            Commissione SECONDA - BilancioXVI LegislaturA

La seduta inizia alle ore 17.05 Il PRESIDENTE ricorda le recenti dichiarazioni del Presidente della Regione relative ad un disavanzo di circa un miliardo di euro riveniente dall'esercizio finanziario 2012, che comprometterebbe l'equilibrio del bilancio 2013 depositato dal Governo in Commissione. Dichiara di avere, pertanto, disposto di audire con urgenza sia il Presidente della Regione che l'Assessore regionale per l'economia, al fine di individuare il percorso più rapido per l'approvazione dei documenti contabili. Passa, quindi, la parola all'assessore BIANCHI. L'Assessore BIANCHI dichiara che la base di partenza per l'esame dei documenti finanziari per l'anno 2013 continua ad essere rappresentata dai disegni di legge depositati dal Governo in Assemblea alla fine del 2012. In tali documenti è già visibile lo sforzo che il Governo intende sostenere per riportare in equilibrio i conti della finanza regionale già a partire dall'esercizio 2013, anche a costo di operare un sottodimensionamento di alcune poste di spesa. Conferma che ulteriori criticità sono derivate dall'analisi del bilancio 2012, che presenterà a consuntivo un disavanzo quantificabile in circa un miliardo di euro, determinato dalla mancata realizzazione di entrate per circa settecento milioni di euro e dai vincoli imposti dalle manovre di aggiustamento dei conti pubblici nazionali per circa trecento milioni di euro. Annuncia che sarà, quindi, necessario presentare un maxiemendamento ai disegni di legge di bilancio e finanziaria, al fine di tenere conto delle criticità emerse. Sotto il profilo tecnico, verrà rivista ogni singola spesa del bilancio 2013, al fine di presentare un documento in equilibrio finanziario, trasferendo gli interventi prioritari nella legge di stabilità. Ciò comporterà, inevitabilmente, una forte contrazione delle risorse disponibili nei principali settori di intervento regionale, con prevedibili ripercussioni sociali. L'obiettivo prioritario del Governo è quello di ridare credibilità e trasparenza alle finanze pubbliche regionali, un elemento essenziale per ottenere risultati significativi dai tavoli tecnici aperti con il Governo nazionale sugli annosi contenziosi finanziari. Da questo punto di vista, il Governo può rivendicare il raggiungimento di due importanti risultati: la riconsiderazione del patto di stabilità in senso verticale, che comporterà un aumento delle risorse per i comuni di circa 120 milioni di euro, e la rinegoziazione del contributo della Sicilia al raggiungimento degli obiettivi di risanamento delle finanze nazionali, con un risparmio quantificabile in circa 100 milioni di euro. Dichiara che la cassa regionale versa in condizioni di grave difficoltà ma esclude che si possa prospettare una situazione di default tecnico. Il PRESIDENTE afferma che, dall'analisi svolta dall'Assessore BIANCHI, appaiono evidenti i gravi disagi che interesseranno molti settori vitali dell'economia siciliana e, con essi, numerose categorie di lavoratori quali i precari, i forestali, gli addetti del trasporto pubblico locale e quelli degli sportelli multifunzionali dove, peraltro, occorre fare chiarezza sulla futura disponibilità di fondi europei. Condivide l'impostazione del Governo tendente a snellire il bilancio a legislazione vigente ma ritiene che occorra limitare il più possibile i tagli da operare in finanziaria. Giudica fondamentale, in una fase così difficile, la piena collaborazione tra la Commissione ed il Governo, al quale chiede tempi brevi e certi per la presentazione del nuovo schema di bilancio. L'on. FALCONE sottolinea l'importanza di evitare una contrazione delle risorse per gli enti locali, che andrebbero inevitabilmente verso il dissesto finanziario, e per i lavoratori precari, per i quali si pone, oltretutto, il problema della possibilità di proroga oltre il mese di luglio, termine ultimo fissato dalla legislazione nazionale. Stigmatizza l'incertezza dell'azione del Governo che, tra l'altro, ha subìto un grave vulnus con la bocciatura in VI Commissione degli articoli della finanziaria relativi al ticket aggiuntivo sulle prestazioni sanitarie. Chiede, altresì, di conoscere con esattezza lo stato della programmazione dei fondi europei. Il PRESIDENTE ribadisce l'opportunità che il Governo depositi in tempi brevi in Commissione il maxiemendamento ai documenti contabili per l'esercizio finanziario 2013. Su proposta dell'on. FALCONE, la Commissione decide di aggiornare i propri lavori al termine dell'Aula, al fine di consentire ai componenti di partecipare alla votazione sul passaggio all'articolato del disegno di legge n. 278 Norme transitorie per l'istituzione dei consorzi di comuni . La seduta, sospesa alle ore 17.40, riprende alle ore 19.05 L'Assessore BIANCHI dichiara che il Governo sarà in grado di depositare le proposte di modifica al bilancio e alla finanziaria entro una decina di giorni. Il PRESIDENTE, non avendo altri chiesto di intervenire, dichiara chiusa la seduta. La seduta è tolta alle ore 19.10.

Il PRESIDENTE ricorda

domenica 17 marzo 2013

Assemblea Partanna 16 03 2013 - Dott. Gaetano Aiello - Procedure stabilizzazioni per via giudiziale Contrattisti, ASU, art21, art23...


Assemblea di Sabato 16 Marzo 2013 ore 16:00 a Partanna, presso la sala Immacolata a fianco la Chiesa Madre, incontro con il dott. Gaetano Aiello e i precari degli enti locali, per parlare del presente (stabilizzazioni), e del futuro in virtù della legge 04/2013. 

La maggior parte delle stabilizzazioni con l'espletamento delle procedure concorsuali che si sono fatte nel 2012 sono state fatte con la consulenza del dott. Gaetano Aiello. Procedura per la trasformazione dei contratti a termine per via giudiziale a tempo indeterminato.

Per informazioni potete chiamare il seguente numero di cellulare 3293565198.










martedì 12 marzo 2013

Lavoratori precari: chiesta audizione alla V Commissione dell’Ars


Lavoratori precari: chiesta audizione alla V Commissione dell’Ars

Scritto il 11 marzo 2013 da 
Vogliono essere ascoltate. Le lavoratrici del Coordinamento ex articolo 23 del Comune di Valderice sono tornate a chiedere un’audizione al presidente della V Commissione dell’Ars ”Cultura, Formazione e Lavoro”, onorevole Marcello Greco, sulla questione stabilizzazione. La richiesta, avanzata nei giorni scorsi, fa seguito ad una prima istanza del 30 gennaio scorso e ad una seconda presentata il 1 marzo alle quali non è stata data alcuna risposta. “Considerato che in più di un’occasione è stata giustamente affrontata la problematica Asu – si legge nel documento a firma di una delle rappresentanti del Coordinamento, Pina Santoro – e che il prossimo 12 marzo sarà analizzata la questione relativa ai lavoratori del fondo nazionale-legge 81/2000, appare opportuno ricordare che esistono anche i lavoratori di cui alla legge regionale 27/2007″. Lavoratori, utilizzati da anni in diversi enti locali siciliani, tra cui il Comune di Valderice, che dallo scorso 1 gennaio non godono più della contribuzione a carico della Regione e il cui contratto è stato prorogato fino al 30 aprile prossimo, data entro la quale dovrebbe essere approvato il bilancio regionale. “Senza un adeguato intervento normativo con relativa copertura finanziaria, da prevedere nel redigendo bilancio – sottolineano dal Coordinamento ex articolo 23 – dal 1° maggio saremo disoccupati”. I lavoratori non nascondo l’amarezza e lo stato di disagio in cui stanno vivendo, ormai, da mesi. Passata, almeno per il momento, la “vetrina” elettorale, nessuno dei tanti esponenti politici e candidati di tutti gli schieramenti che le lavoratrici hanno incontrato sembra volersi  impegnare a togliere “le castagne dal fuoco” occupandosi della questione. “Spiace non poter nascondere che, constatata la reticenza nell’affrontare l’argomento,  ci si sente costretti a pensare che, forse, l’intenzione è proprio quella di eliminare parte dei precari – conclude Pina Santoro – così da ridurne il numero, e magari si è pensato di iniziare proprio da questi della legge regionale 27/2007. Ovviamente sarebbe gradita idonea smentita (con i fatti)”. Attendiamo.
Fonte:http://www.trapanioggi.it/lavoratori-precari-chiesta-audizione-alla-v-commissione-dellars/

domenica 10 marzo 2013

FUORIESCONO DAL PRECARIATO 23 COMUNI


FUORIESCONO DAL PRECARIATO 23 COMUNI
La Commissione regionale per l’impiego approva il programma di fuoriuscita dal precariato per diversi Comuni della provincia

MESSINA | Finalmente sono stati stabilizzati 23 Comuni della Provincia. L’annuncio arriva con soddisfazione dalla FP CGIL, che ha elaborato una piattaforma successivamente presentata a tutti in sindaci. La stabilizzazione dei precari è stata approvata anche in quei Comuni con evidenti problemi di bilancio come quello di Barcellona P.G. e il dissestato Comune di Milazzo. Rimangono ancora al palo i lavoratori precari del Comune di Messina e della Provincia Regionale a causa dell’inerzia dell’ex sindaco Buzzanca e del presidente Ricevuto, che non hanno mai voluto varare un programma di stabilizzazione. Intanto, la CGIL incassa i primi successi e tenta di spingere fuori da un precariato lungo 25 anni i pochi Comuni rimasti. “Non possiamo fare a meno di esprimere la nostra soddisfazione –dichiara Clara Crocè Segretario generale della FPCGIL-  la stabilizzazione dei precari è il frutto della piattaforma elaborata dal gruppo dirigente Enti Locali  della FPCGIL messinese che ha fatto da apripista  in tutta la Sicilia. All’inizio ci hanno preso in giro. Nessuno ci credeva, ma dopo ad opera del Commissario dello Stato , il gruppo dirigente degli Enti Locali (Nino Pizzino, Nino Cammaroto, Francesco Fucile, Sebastiano Noto) insieme alla Segretaria Generale hanno elaborato una piattaforma mettendo insieme  tutte le norme esistenti ancora in campo nazionale  e regionale. Successivamente la piattaforma  è stata  inviata a tutti i Comuni , compresi il Comune di Messina e la provincia Regionale . Dopo numerosi incontri  con le OO.SS. , in ogni comune è stato varato un programma di stabilizzazione che è stato inviato all’Assessorato Regionale al Lavoro”.    
Elenco dei Comuni Stabilizzati
San Pier Niceto 25 lavoratori; Furnari 27 lavoratori; Limina 12 lavoratori; Casalvecchio Siculo 21 lavoratori; Gioiosa Marea 49 lavoratori; Torrenova 48; Raccuja 19; Naso 11 lavoratori; Pagliara 11 lavoratori; Sant’Angelo di Brolo 59 lavoratori; Sant’Alessio Siculo 22 lavoratori;  Letojanni 44  lavoratori; Floresta 13 lavoratori; Furci Siculo 6 lavoratori; Malvagna 10 lavoratori; Saponara 7 lavoratori; Rometta 37 lavoratori; Mazzarà Sant’Andrea 11 lavoratori ; Piraino 28 lavoratori; Torregrotta 29 lavoratori; Cesarò 24 lavoratori, Milazzo  152 lavoratori; Barcellona P.G. 129 lavoratori.

Fonte:http://www.messinaoggi.it/News/Cronaca/2013/03/05/Fuoriescono-dal-precariato-23-Comuni-7003.html

giovedì 7 marzo 2013

Comunicato 6 marzo 2013 - Dott. Gaetano Aiello - Calogero Anatra - Alberto Tregua

   Vi prego di inoltrare l'allegato che v'invio a tutti i colleghi precari dico a tutti, in quanto se leggete le ultime notizie sui precari per esempio su sportello lsu e quello che viene fuori dal governo regionale ci stanno buttando fuori, stiamo organizzando una assemblea a livello regionale per venderdi 8 marzo 2013 alle 16:30, per eventuali chiarimenti mi potete contattare al 3293565198 o per via e-mail, aiutiamoci non c'è più tempo, a presto, vi auguro un mondo di bene
Calogero Anatra

PRECARI 05 03 2013 .txt
05/03/2013 - Per crescere, precari alle opere pubbliche
Alberto Tregua

Volantino del 21.02.2013.doc
Non si può affrontare in maniera diseguale il problema dei precari storici siciliani degli enti localiConfederazione Unitaria di Base

DDL PRECARI DEGLI ENTI PUBBLICI DELLA REGIONE SICILIANA.doc 

NORME IN MATERIA DI BACINO UNICO DEI LAVORATORI APPARTENENTI AL REGIME TRANSITORIO DEI
LAVORI SOCIALMENTE UTILI FINANZIATI CON ONERI A CARICO DEL BILANCIO REGIONALE.

Il DDL in esame ha l’obiettivo di disciplinare in maniera organica il bacino dei lavoratori socialmente utili
appartenenti al regime transitorio regionale, come di seguito specificato:

1. lavoratori prioritari di cui alla L. R. 21.12.1995 n. 85 (ex articolisti) ed alla L. R. 06.04.1996 n. 24 (ex
coordinatori dei progetti di utilità collettiva): questi lavoratori sono stati dal 1996, dopo che dal 1989
venivano inseriti nei progetti di utilità collettiva ( PUC ex art 23 Legge 11.03.1988 n. 67), utilizzati in
progetti di LSU, ai sensi dell’art 12 comma 10 della L. R. 21.12.1995 n. 85. Questi lavoratori proseguono
l’utilizzazione in LSU, con oneri a carico del bilancio regionale, ai sensi della L. R. 26.11.2000 n. 24, che
nel recepire le disposizioni statali in materia di LSU, individua i soggetti destinatari del regime transitorio
regionale, così come definito dall’art. 4 commi 1 e 2.

2. lavoratori impegnati in ASU ex Circolare Assessoriale 12.01.1999 n. 331/AG/99: questi lavoratori sono
stati utilizzati in progetti LSU, finanziati ai sensi dell’art 70, comma 2, della L. R. 07.03.1997 n. 6. Detti
lavoratori proseguono l’utilizzazione in ASU, con oneri a carico del bilancio regionale, ai sensi della L. R.
26.11.2000 n. 24, che individua i soggetti destinatari del regime transitorio regionale, così come definito
dall’art. 4 commi 1 e 2 della stessa Legge Regionale.

3. lavoratori impegnati in ASU ex art. 4 comma 1 della L. R. 26.11.2000 n. 24: sono lavoratori impegnati in
LSU con oneri a carico del Fondo nazionale dell’occupazione e che, non rientrando tra soggetti individuati
dall’art. 2 del D. Lgs 28.02.2000 n. 81, sono stati posti a carico del bilancio regionale, in quanto in possesso
dei requisiti di cui all’art. 4 comma 1 della stessa L. R. 26.11.2000 n. 24.

4. lavoratori appartenenti al Piano straordinario di LPU di cui al D. Lgs 07.08.1997 n 280 e PIP di Tipo A:
questi lavoratori sono stati inseriti nel regime transitorio regionale a seguito dell’entrata in vigore dell’art 1
comma 1 della L. R. 31.03.2001 n 2.

La platea dei lavoratori interessati oscilla tra 24.000 e 25.000 soggetti per un costo presunto a carico della
Regione Siciliana di € 240.000.000,00.

Definito l’ambito circoscritto dell’azione occorre aggiornare la Legislazione regionale in materia in
applicazione anche alle ultime disposizioni legislative statali.

Occorre, in definitiva, un grande movimento del popolo precario per smuovere le montagne politiche del nostro Parlamento Regionale e della Politica nazionale in materia di rapporti di lavoro precario nella PA.


Dott. Gaetano Aiello

Il fenomeno del precariato negli Enti Locali della Regione Siciliana alla luce della costante disinformazione dell’opinione pubblica siciliana in materia.

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In relazione agli ultimi articoli di stampa divulgati sul bacino del precariato pubblico della Regione e degli Enti Locali la presente riflessione ha l’obiettivo di ristabilire la verità storica sul fenomeno del precariato pubblico in Sicilia. In particolare sull’articolo “Per crescere, precari alle opere pubbliche”, l’autore descrive la Sicilia come una Regione immobile, in mano a Presidenti e Giunte irresponsabili che negli ultimi anni hanno tenuto nel sacco deputati e dirigenza. Chiama in causa il Presidente della Regione Crocetta affinché metta in moto la macchina della crescita e l’Assessore all’Economia Luca Bianchi, che deve inventarsi chissà quali diavolerie per fare quadrare i conti in rosso della Regione. Secondo l’autore uno dei punti dolenti del Bilancio della Regione Siciliana riguarda migliaia di lavoratori precari della Regione e degli Enti Locali che aspirano a diventare dipendenti in pianta stabile. E ancora, nell’articolo si parla dell’opinione pubblica siciliana, la quale ha ben chiaro come questi precari sono entrati nella PA attraverso la raccomandazione, senza un regolare concorso, ai sensi dell’art. 97 della Costituzione. I precari, sempre secondo l’autore, sono andati avanti lasciandosi alle spalle oltre 240.000 disoccupati, i quali senza raccomandazione non sono riusciti ad entrare nella PA.
A tal proposito occorre evidenziare, a mio avviso, la scarsa conoscenza del fenomeno da parte dell’autore, in quanto bisognerebbe capire chi è entrato, a partire dagli anni Cinquanta, in Regione e negli Enti Locali con un regolare concorso pubblico, oppure guardare in faccia la realtà dei quadri dirigenti e dei dipendenti di ruolo di tutti gli Enti Pubblici presenti in Sicilia, stabilizzati TUTTI attraverso legislazioni di favore e comunque sul precariato, che con il merito e la capacità hanno avuto ben poco a che fare. Almeno i precari che oggi calcano le PP. AA siciliane hanno un’istruzione medio alta, a differenza dei predecessori che costituiscono l’asse dei dipendenti di ruolo degli Enti e con un bagaglio culturale e tecnico medio basso.
Che cosa succederebbe, nelle nostre PP. AA siciliane, se tutti i precari ritornassero indietro, miscelandosi con tutti i disoccupati per partecipare ai concorsi pubblici? Sicuramente perderemmo la parte più qualificata della PA siciliana, quella più clientelare, raccomandata, ostaggio dei partiti e dei politici. Bisognerebbe chiedersi con l’autore del testo, quanti soggetti, a partire dagli anni Cinquanta, sono stati assunti nella P. A. siciliana con regolare concorso e senza raccomandazione? Ricordiamoci che viviamo in Sicilia e la raccomandazione rappresenta la regola mentre il merito dei precari l’eccezione, per cui siamo bravissimi a capovolgere anche la realtà. Per tali motivazioni è utile affrontare l’argomento, senza i soliti luoghi comuni ma con l’analisi seria del fenomeno.
Il bacino del precariato nella Pubblica Amministrazione ed in Sicilia in modo particolare è stato disciplinato dal nostro Ordinamento con una serie di norme che a partire dagli anni cinquanta e sessanta hanno previsto forme di stabilizzazione di massa dei lavoratori avventizi e precari in servizio in quasi tutti gli enti pubblici della Regione Siciliana, Enti Locali compresi ( in materia si possono citare alcuni riferimenti legislativi regionali: L. R. 28.11.1952 n. 54, L. R. 13.05.1953 n. 34, L. R. 26.04.1955 n. 38, L. R. 07.05.1958 n. 14, L. R. 15.03.1963 n. 16 ).
Naturalmente non possono essere quantificati i soggetti interessati dai provvedimenti in quanto gli Enti non hanno fornito negli anni dati precisi.
Negli anni 50 e 60 avvengono quindi (Continua... fai clic su VEDI TUTTO L'ARTICOLO)

martedì 5 marzo 2013

Precari stabilizzati in 7 comuni ionici

Precari stabilizzati in 7 comuni ionici
La Commissione regionale per l’impiego ha approvato nella seduta del 1 marzo scorso il programma di fuorisciuscita dal precariato per diversi Comuni della provincia.

Soddisfazione della Fp Cgil : “E’ frutto della piattaforma elaborata dalla Fp Cgil messinese – dichiarara Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil - presentata a tutti i sindaci . Incassiamo un altro successo a tutela dei lavoratori precari” . Rimangono al palo i precari del Comune di Messina e della Provincia regionale. Dopo numerosi incontri con le organizzazioni sindacali, in ogni comune è stato varato un programma di stabilizzazione che sono stati inviati entro il 31 /12/2013 , all’Assessorato Regionale al Lavoro .

Ecco l’elenco dei Comuni della Riviera Jonica : Limina 12 lavoratori; Casalvecchio Siculo 21 lavoratori ; Pagliara 11 lavoratori; Sant’Alessio Siculo 22 lavoratori; Letojanni 44 lavoratori; Furci Siculo 6 lavoratori; Malvagna 10 lavoratori.

Rimangono fuori ,il Comune di Messina e la provincia Regionale “grazie all’inerzia dell’ex sindaco Buzzanca e del presidente Ricevuto che non hanno mai voluto varare un programma di stabilizzazione adducendo motivazioni inesistenti” si legge nel comunicato dalla Fp Cgil che ringrazia tutti i sindaci che hanno fattivamente collaborato affinchè si potesse chiudere questa triste stagione del precariato.


fonte: http://www.gazzettajonica.it/news/2013/03/05/precari-stabilizzati-in-7-comuni-ionici/11682/
martedì 5 marzo 2013di Giuseppe Puglisi