mercoledì 26 novembre 2014

DIRETTA La corte di giustizia europea condanna l’Italia. I dettagli della sentenza

La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. La sentenza (clicca qui) e il comunicato stampa da parte della Corte di Giustizia Europea (clicca qui) 




  

E' arrivata la sentenza tanto attesa. La Corte di Giustizia di Lussemburgo ha stabilito la stabilizzazione del personale precario della scuola in Italia, che abbia svolto almeno 36 mesi di servizio. Duecentocinquantamila precari della scuola possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per due miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante. Lo stabilisce la sentenza della Corte di giustizia europea in una sentenza che arriva dopo un lunghissimo contenzioso legale. 

AGGIORNAMENTO

10.17 Il comunicato della Gilda
Subito è arrivata la reazione della Gilda degli Insegnanti. Questo il comunicato del sindacato: subito una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. E' questo il piano di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti dopo la sentenza con cui questa mattina la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia per la violazione della Direttiva 1999/70/CE e giudicato illegittima la reiterazione, da parte della Pubblica amministrazione, dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi. Nella diffida indirizzata a Palazzo Chigi e al ministero dell'Istruzione – spiega l'avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante della Gilda nella causa alla Corte europea - verrà fissato un termine breve entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina dai giudici di Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come l’Esecutivo intenderà provvedere alla stabilizzazione dei precari della scuola. In seconda istanza, entro il mese di dicembre, - prosegue De Grandis - verranno impartite istruzioni operative a tutte le nostre sedi provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla stabilizzazione del precariato pubblico. Le province che hanno già presentato ricorso al giudice del lavoro, dovranno allegare, a verbale di udienza, la sentenza della Corte di Lussemburgo e chiedere la disapplicazione delle norme interne che contrastino con la Direttiva comunitaria”. Siamo molto soddisfatti – commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda – perché la sentenza della Corte europea sancisce una vittoria per il nostro sindacato che dal 2007 ha intrapreso la strada giudiziaria con ricorsi che richiamavano le norme europee contro l'abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego. Per questa battaglia non abbiamo chiesto un centesimo ai precari, perché il peso economico è stato sostenuto interamente dal sindacato che si è costituito parte civile nel procedimento. Adesso – conclude Di Meglio – ci auguriamo che il Governo, come ha annunciato nelle linee guida sulla Buona scuola con il piano di assunzioni dei 148mila precari inseriti nelle Gae, dia rapidamente seguito alla sentenza dei giudici europei”.

Fonte: http://www.tecnicadellascuola.it/item/7804-la-corte-di-giustizia-europea-da-il-via-libera-alla-stabilizzazione-di-148mila-precari.html

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